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Termini Utilizzati nel Forex Trading

    Vediamo in questa guida quali sono i termini utilizzati nel Forex Trading

    Authorized dealer. E’ indicato con questo termine qualsiasi dealer autorizzato a compiere operazioni nel settore dei cambi.

    Base currency. In una coppia di valute, la “base currency” (”valuta base“) è la valuta che compare nella prima parte del nome, nella maggior parte dei casi indicato da due sigle di tre lettere separate da una barra. Se, per esempio, la coppia è Euro/Dollaro, cioé EUR/USD,  la “base currency” è l’Euro mentre il Dollaro occupa il ruolo di “valuta quotata” (o “valuta contator”).

    Bear Market. E’ una espressione inglese che significa “mercato al ribasso“. Indica il mercato all’interno del quale i prezzi tendono a scendere rapidamente a causa di una condizione di negatività e pessimismo diffuso, a livello generale. Il caso contrario, cioè quello del “mercato al rialzo”, è indicato con il termine “Bull Market“.

    Bid. Significa “domanda” ed è il prezzo al quale un Forex trader acquista la valuta base ottenendo in cambio la valuta quotata. Sulla coppia EUR/USD, l’Euro è la valuta base mentre il Dollaro americano è la valuta quotata.

    Bull Market. E’ una espressione inglese che significa “mercato al rialzo” ed è un mercato caratterizzato da una forte tendenza alla crescita dei prezzi. Il termine contrario è “Bear Market”.

    Broker. E’ l’intermediario che permette ad un investitore di operare sul mercato del forex online. Il broker non si assume nessun rischio ma ha il solo compito di mettere in relazione due parti per portare a termine un’operazione.

    Call Rate. Questo termine indica il tasso del mercato monetario cioé il tasso d’interessi interbancario aggiornano giorno per giorno.

    Capital Gain. Indica un guadagno, calcolato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di un determinato bene.

    Capital Loss. Indica una perdita a livello del capitale ed è calcolato dalla differenza, in negativo, tra il prezzo di vendita e quello di acquisto di un determinato bene.

    Cross Rate. Indica il fenomeno per cui i tassi di cambio relativi a due valute vengono ricavati a partire dai tassi di cambio d’interesse relativi alla condizione individuale di entrambe le valute, legate sempre all’andamento del dollaro americano (USD).

    Currency Risk. Questo termine indica il rischio di subire delle perdite, anche sostanziali, nel caso in cui si verifichi un repentino cambiamento e capovolgimento dei tassi di cambio.

    Devaluation. Significa “svalutazione” e si riferisce alla diminuzione del valore di una data valuta rispetto a quella di un altro Paese. Quando questo accade ed una moneta si svaluta, i beni che vengono importati dalla Nazione che utilizza quella valuta costano molto di più mentre i beni che vengono esportati arrivano a costare cifre molto irrisorie. Questa condizione può rappresentare un ottima base di partenza per la stesura di un piano d’investimento relativo a questa specifica valuta.

    Drawdown. Indica le perdite subite dal conto di un investitore a seguito di due operazioni consecutive.

    Exchange rate. Questo termine indica il tasso di cambio fra due valute, o meglio, indica il valore di ogni singola unità di una valuta indicata in termini di un’altra valuta.

    Leverage. In italiano è spesso chiamato anche “leva” (o “leveraggio” o “effetto leva”). Questo meccanismo permette di poter disporre di un elevato capitale anche avendo investito importi irrisori. Per esempio, investendo un capitale di 10.000 Euro, con effetto leva pari a 10, si potrà mobilitare un importo pari a 100.000 Euro.

    Bisogna pensare al Leverage come ad una sorta di prestito erogato dal broker all’investitore, permettendogli di fare operazioni di investimento utilizzando un capitale maggiore rispetto a quello realmente posseduto. Le leve però, oltre a moltiplicare le possibilità di guadagno, aumentano anche le possibilità di subire perdite sostanziali.

    Margine. Indica il deposito cauzionale volto alla protezione del broker nel caso di eventuali perdite che l’investitore deve obbligatoriamente depositare presso il proprio broker prima di iniziare ad operare nel mercato Forex.

    Offer. Detto anche “ask” è il prezzo al quale un investitore nel mercato Forex vende la valuta base ottenendo in cambio la valuta quotata.

    Pip. Questo termine indica il più piccolo incremento (o decremento) possibile per un tasso di cambio. Questo riferimento cambia a seconda delle coppie di valute: è, per esempio, di 0,0001 nel caso di pairs come EUR/USD o GBD/USD mentre è di 0,01 nelle coppie come USD/JPY o EUR/JPY.

    Rollover. Meccanismo che permette all’investitore di rimandare la chiusura di una posizione aperta ad un altra data successiva (in termini di giorni lavorativi). E’ anche chiamato “Tom-next” dall’abbreviazione dell’espressione “Tomorrow and the next day”, cioè “domani ed il giorno seguente”.

    Spread. Differenza tra il prezzo di domanda e di offerta. E’ il compenso che il broker riceve per la sua opera di intermediazione.

    Swap. E’ una forma di contratto tra due controparti a seguito di un’operazione. Le due controparti, attraverso questo meccanismo, si impegnano, di comune accordo, a portare a termine un scambio tra due valute per un periodo di tempo prestabilito e ad invertire le posizioni in una data futura.

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