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Trading con i CFD, quali sono i vari tipi di Contracts For Difference

    Quando parliamo di CFD ci riferiamo ai “Contracts For Difference”, ossia i contratti per differenza, uno strumento di negoziazione molto praticato nelle piattaforme di trading online.

    Con i CFD possiamo trarre profitto dalle variazioni di prezzo di un asset (detto anche “sottostante”) senza effettivamente possederlo: si speculerà solo sul suo valore, guadagnando o perdendo in base alla differenza che si genera tra il valore al momento dell’apertura e della chiusura del contratto. La praticità di questo strumento è indubbia, e sono ampie le possibilità di operare nei vari mercati. Vediamo qui di seguito in quali ambiti si può negoziare con i CFD.

     

    Azioni

    Si tratta del settore di classico impiego dei CFD, ed infatti questo tipo di contratti è quello più usato tra i trader. Aprendo posizioni lunghe o corte si possono trarre interessanti guadagni sui mercati azionari internazionali di tutto il mondo 24 ore su 24, presso la Borsa di Milano, sul Nasdaq, alla Borsa di Tokyo.

     

    Commodities

    Questo termine si traduce in italiano con “materie prime”. Chi opera con i “commodities CFD” effettua degli ordini su sottostanti appartenenti a diverse categorie di beni di consumo: metalli (come oro, platino, argento, rame e altri usati per scopi industriali), combustibili fossili (come petrolio e gasolio), prodotti ad uso alimentare (grano, soia, riso, cacao). Quando si fa trading con le materie prime si compra o si acquista in base ad un’unità di misura chiamata “lotto”.

     

    Indici

    Si può operare con i CFD anche appoggiandosi a sottostanti come gli indici, un tipo di asset che suscita l’interesse di molti trader per via della loro forte liquidità, il conveniente effetto leva al quale sono associati e la loro volatilità, caratteristica che offre buone prospettive di guadagno anche nel breve-medio termine. Un indice rappresenta il valore di un insieme di azioni quotate in un determinato mercato.

    Ad esempio, in Europa uno dei più popolari è l’Eurostoxx 50, che comprende le quotazioni delle 50 società nelle Borse europee. Nel resto del mondo abbiamo indici come il Nikkei 225, legato alla Borsa di Tokyo, e lo statunitense S&P 500. Chi opera con gli indici si aspetta generalmente che le variazioni nelle quotazioni avranno un impatto su un intero mercato.

     

    Buoni del Tesoro

    Noti anche come “treasury”, questo tipo di asset è costituito da obbligazioni e bond governativi di vari paesi. Un bond è una sorta di prestito effettuato da un privato ad un ente governativo in cambio del pagamento di interessi a determinate scadenze. Anche il valore di questi investimenti mutua nel tempo e presenta delle oscillazioni, per cui è possibile associarlo ai CFD per ottenere dei profitti dalle variazioni delle quotazioni (senza necessariamente possedere bond ed obbligazioni).

     

    ETF

    Gli Exchange Traded Fund (ETF) sono degli indici associati all’andamento di un paniere di titoli. Da questo punto di vista, si assomigliano molto agli index. Un esempio è dato dal MSCI Brazil Index Fund, con il quale si può monitorare la prestazione generale brasiliana nel settore economico-finanziario in un determinato momento. Anche in questo settore, operare con i CFD si rivela un’operazione pratica e potenzialmente redditizia.

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